16-17 febbraio 2002
NELL'ANIMO DEL VERBO
Da "Novelle per un anno" di LUIGI PIRANDELLO |
Regia FRANCESCO CASULLI
Musiche GIROLAMO DI PACE
Scene GITOLAMO MOSCHETTI
Costumi RITA BRUNO
Audio ENZO DI PACE
Luci GIUSEPPE CASULLI
FRANCESCO CASULLI
LICIO PELILLO
LINA PENNA
DOMENICO RICCI
CARMELA TOCCI
SIMONA BELLOFIORE
MARILENA SANTORO
SALVATORE BELLOFIORE |
Le novelle ricoprono uno spazio importantissimo
nel panorama letterario di Pirandello. Ciò è osservabile dal
fatto che, delle circa duecentocinquanta scritte, la prima
la compose da giovane, a diciassette anni, l'ultima fu resa
pubblica addirittura dopo la sua morte. Si potrebbe a questo
punto pensare ad un'ingenuità dell'autore, che aveva avuto e
continuava ad avere molto più successo con le proprie opere
teatrali che con le novelle, ma egli usava queste ultime
soltanto come trampolino di lancio verso il teatro, in
quanto molte delle sue rappresentazioni sono tratte da
alcune di queste.
Inoltre Pirandello "provava" un personaggio nella novella,
e, se riscuoteva successo, lo "promuoveva" all'opera
teatrale. Infatti la gamma degli argomenti trattati gode di
un'ampiezza seconda solo al numero di temi visitati da
Boccaccio, e varia anche (non di molto, però) il suo modo di
vedere, che, seguendo questo o quel personaggio, il più
delle volte vi adatta parte del pensiero del narratore (in
quanto sono quasi tutte scritte in terza persona, ma
conoscendo lo stesso narratore sia il pensiero sia una parte
della personalità del soggetto da trattare! e quindi la
novella scorre davvero molto velocemente.

Ciò grazie anche al linguaggio, che se ad una superficiale
osservazione può sembrare grigio, così solo per aumentare la
velocità e la fetta di pubblico conquistata, si pone ad
un'attenta analisi come la volontà dell'autore stesso di
creare un nuovo linguaggio medio, pur fornito di un
patrimonio di vocaboli estremamente vario e ricco.
"Nell'anima del verbo" (titolo esplicativo il cui senso
rivela il nostro progetto) è un breve viaggio nella
novellistica del grande scrittore Luigi Pirandello.
L'intento è quello di scorgere in punta di piedi e nel pieno
rispetto dell'autore, i personaggi e gli spunti che già
appaiono nelle novelle, ma che ancora, come dire,
imbrigliati nella scrittura, dipendenti dalla narrazione, e
quindi ancora in nuce. La parola è detta dal personaggio ma
il narrato lo travolge e accenna a dargli un'Anima. I
dialoghi sono essenziali ma espliciti, attraverso il
racconto i personaggi prendono vita, però in modo
orizzontale, è come se facessero fatica a staccarsi da
quella pagina che li tiene abbracciati e assumere una
posizione verticale. Il nostro esperimento è proprio quello
di far vivere i personaggi ma ancor di più portando sul
palcoscenico le novelle, i racconti che di solito si narrano
attorno a un fuoco o davanti ad un camino.
Dare un soffio di alito alla parola bloccata nel suo
inchiostro: "Nell'Anima del Verbo" Il Verbo che diventa
Vita, Linguaggio, Dialogo e forse Teatro. Abbiamo scelto da
"Novelle per un anno" e quindi messe in scena tre novelle
"Prima notte", "I tre pensieri della sbiobbina" fino ad
arrivare a quel piccolo, ma intenso capolavoro che è "L'uomo
dal fiore in bocca". Non è teatro compiuto, ma l'intento da
parte della Rupe di staccare la parola dalla pagina fa-
cendola per un attimo liberare nell' aria come un aquilone
che apparentemente libero è tenuto da un filo sottile che è
la sua Anima. |